testi a cura di Andrea Lentullo
Chiesa Parrocchiale di San Pietro (Sec. XVII)
La
Parrocchiale di San Pietro ha origini antichissime. Recenti scavi
archeologici sotto il pavimento dell'attuale chiesa hanno portato alla
luce delle fondamenta in un oratorio a pianta rettangolare, il cui
perimetro corrisponde a quello segnato dalle attuali colonne, che si può
far risalire al XII secolo.
Già dalla prima metà del trecento è comunque attestata la presenza di
una cappella a tre navate sostenute da quattro colonne, una volta e tre
navate sostenute da quattro colonne, una volta e tre altari.
Probabilmente era l'oratorio del castello che proprio nel 1311 venne
distrutto.
Non si hanno notizie sull'anno di edificazione ma si sa per certo che
già verso la metà del quattrocento si amministravano i sacramenti da
parte del curato di Gozzano.
Nel 1698, viste le insistenze della numerosa popolazione gargallese e
non senza controversie, Gargallo riuscì ad ottenere il titolo di
"Parrocchia" indipendente da Soriso. Con l'arrivo del primo parroco e
dei suoi successori cominciarono le opere di ampliamento e abbellimento
della chiesa.
Sono del XVIII secolo tutti i più importanti interventi e ricostruzioni
che diedero all'edificio l'aspetto attuale: la costruzione dell'abside
(1704) e il suo allungamento con le due parti a lato del presbiterio, la
sostituzione delle antiche e già citate quattro colonne con le sei
colonne attuali di forma rotonda costituite da cotto stuccato, la
decorazione a stucco dei soffitti ed il completamento del bellissimo
affresco del Peracino sul catino absidale.
Del 1733 è infine il porticato a quattro colonne di sasso antistante la
facciata; su altre fonti il porticato è datato al 1676. La chiesa quindi
ora si presenta con una pianta a croce latina a tre navate (che prima
erano identiche in altezza, poi quella centrale è stata rialzata e vi
sono stati inseriti i medaglioni con la raffigurazione dei Santi) e tre
altari.
Quello centrale fu eretto in marmo verso la fine del settecento per
sostituire il precedente che venne spostato nella navata di destra e
dedicato alla Madonna nella cappella del Santissimo Rosario affrescata
dal Cantalupi (1771).
Nella navata di sinistra invece si eresse un altare a San Fermo il cui
culto a Gargallo era molto sentito tanto da farne il compatrono insieme
a San Pietro.
Gli arredi più importanti della chiesa si fanno risalire quasi tutti al
secolo XVIII: dopo gli scavi archeologici sopra citati è stata
ripristinata parte del vecchio pavimento settecentesco; dello stesso
periodo è anche la cantoria sulla quale, fino a pochi anni fa, si poteva
ammirare un pregevole organo ora smantellato. A sinistra entrando si
nota il confessionale perfettamente restaurato.
Un ultimo accenno va al campanile: è una struttura di stile romanico
costruita con blocchi squadrati di pietra e pare sia stata una delle
torri dell'antico castello.
Gli arredi
Nella Parrocchiale di Gargallo, come già accennato, sono presenti alcune
opere di pregevole valore. In ordine di importanza, l'affresco
dell'abside di Lorenzo Peracino del 1788 datato e firmato dal pittore
che un recente restauro ha riportato all'antico splendore restituendo
particolari, da tempo ricoperti da sporcizia e incrostazioni, che ormai
non si vedevano più.
Esso rappresenta Cristo che consegna le chiavi del regno a San Pietro al
cospetto degli Apostoli.
Altrettanto importante, ed anch'esso da poco restaurato, è l'affresco
datato 1771 del Cantalupi che orna l'altare del Santissimo Rosario.
Ai lati della statua della Madonna sono raffigurati San Domenico e Santa
Rosa da Lima. Nell'intradosso dei due archi che sovrastano l'altare sono
rappresentati i Misteri dolorosi e gaudiosi del Rosario mentre nella
volta quelli gloriosi (in maggiore evidenza, al centro della volta, la
raffigurazione della Gloria di Maria assunta in cielo).
Da notare la curiosa colorazione alternata di questi affreschi: in parte
sono colorati, in parte a monocromo, che rende evidente il chiaroscuro.
Sulla parete laterale invece si nota la rappresentazione di Dio colto
nell'atto di scagliare con sdegno i flagelli sulla terra, attorniato
dalla Madonna, San Domenico e San Francesco che cercano di placare la
sua ira.
Un altro importante affresco, venuto alla luce recentemente ed anch'esso
restaurato, è quello che si trova sulla parete laterale presso l'altare
di San Fermo, datato 1836, quasi sicuramente eseguito dal pittore
valsesiano Velatta, che rappresenta il Martirio di San Fermo. Non senza
incertezze, pare si possa attribuire allo stesso pittore anche
l'affresco della volta che sovrasta il suddetto altare.
Esso rappresenta la Gloria di San Fermo ed è contornato dalla
raffigurazione, ai quattro lati, delle quattro Virtù cardinali e tre
teologali: una figura che tiene in mano un serpente ed uno specchio
rappresenta prudenza e temperanza, una con la spada ed una colonna
simboleggia giustizia e fortezza, la donna con l'ostensorio e la mano
sul cuore la fede e la carità, l'ultima che regge l'ancora è simbolo di
speranza.
Un accenno va fatto anche ad alcuni stendardi appesi alle pareti. Il più
importante di tutti è senza dubbio, quello che si ammira sulla destra
entrando in chiesa. Era usato ancora fino a qualche decennio fa nelle
processioni, della confraternita del Santissimo Sacramento: è ornato
dalla rappresentazione dell'ostensorio ai piedi del quale sono
inginocchiati i due patroni del paese San Pietro e San Fermo. Pare si
possa farlo risalire al settecento.
Interessante è infine la presenza di alcune tele, sempre risalenti al
settecento. Tra esse si citano le due appese alla parete destra del
presbiterio: una rappresenta il Pentimento di San Pietro raffigurato in
primo piano con il gallo che canta sullo sfondo, l'altra, invece, ha un
soggetto abbastanza singolare perchè rappresenta insieme l'Annunciazione
(data la presenza dell'angelo vicino alla Madonna) e l'Addolorata (vista
la presenza della corona di spine e dei chiodi adagiati vicino alla
Vergine sofferente).
Interessanti sono anche le due tele appese alla parete sinistra del
presbiterio che rappresentano una la Natività, l'altra San Vincenzo
Ferrè.
Oratorio di San Michele (Sec. XVIII)
Posto alla periferia occidentale del paese è stato edificato nel 1776 e
dedicato a San Michele Arcangelo.
Al suo interno nel 1783 fu eretta una cappella dedicata a San Maiolo
Abate in sostituzione di una processione, della durata di tre giorni,
abolita dal vescovo di Novara.La processione si svolgeva, infatti,
presso l'oratorio di San Quirico sul monte Fenera, versante Valsesiano;
in una cappella laterale dell'Oratorio era, infatti, raffigurata
l'effigie del Santo, protettore delle tempeste.
Nel 1842 fu costruito il porticato sostenuto con quattro colonne di
granito.
Al suo interno: la cappella un tempo dedicata a San Maiolo è ora
dedicata alla Madonna di Lourdes; di epoca più recente sono le statue di
San Michele e di San Crispino protettore dei calzolai, oltre a un
Crocifisso ligneo.
Oratorio di San Rocco (Sec. XX)
Situato il località Valletta venne inaugurato il 10 agosto 1949, in
prossimità di una cappella votiva datata 1905 dedicata a San Rocco.
Al suo interno sono visibili affreschi datati 1972 e raffiguranti Cristo
benedicente;
a ricordo del Giubileo del 1975 venne eretto il campanile.
Altre informazioni sulla storia delle chiese e della parrocchia sono
disponibili sul sito della Società storica novarese:
http://www.ssno.it/html/aromnov36.htm
e sul sito che ripota la storia di Gargallo fino
al 1967 narrata da Virgilio Piralli:
http://www.gargallum.com